Ringiovanimento dei genitali femminili

Le donne hannno oggi un’aspettativa di vita media che supera ampiamente gli 80 anni, e questo è sicuramente frutto delle migliori condizioni, della maggiore cura e prevenzione che si ha della propria salute; d’altro canto però si incontrano nuove forme di disagio, prima sconosciute. Anche la vita sessuale ha superato limiti un tempo non previsti e proprio per questo, è sempre più frequente la richiesta di trattamenti volti a migliorare il trofismo e la cenestesi della regione genitale.
In realtà la vita media è aumentata ma la soglia della menopausa non ha subìto spostamenti in avanti, anzi forse a causa dello stress causato dalle tante attività che le donne svolgono, oggi più di ieri la fine del ciclo mestruale frequentemente è anticipata e con essa la produzione degli ormoni che mantengono giovani gli organi, dalla pelle alle ossa all’apparato cardiovascolare.
I genitali esterni subiscono un assotigliamento delle mucose, aumenta la loro fragilità, si osserva una difficoltà progressiva a sostenere l’attività sessuale, che spesso determina dolore.
Questi disturbi oggi trovano una soluzione attraverso l’impiego delle cellule staminali ottenute dal grasso sottocutaneo e del plasma ricco di piastrine nelle quali sono contenuti dei granuli che stimolano la formazione di nuovi vasi e di collagene con lo scopo di ridare l’aspetto soffice e carnoso che il tempo ha deteriorato. Si tratta di un autotrapianto, perchè sia il grasso che il sangue da cui si ottiene il materiale di riparazione, sono prelevati dalla paziente stessa che decide di sottoporsi al trattamento. Generalmente necessitano due, massimo tre applicazioni a distanza di trenta novanta giorni una dall’altra, ma i benefici si cominciano a sentire già dopo una settimana dalla prima.
Questa metodica trova impiego dal semplice vezzo di non voler invecchiare, alla correzione di stati di atrofia che riducono il volume dei genitali, alla patologia più grave che riguarda quest’area in senso distrofico: il lichen sclero-atrofico vulvare, una malattia che colpisce un numero maggiore di quanto si possa immaginare di donne e uomini e che molto spesso rimane nascosta per una forma di pudore che fortunatamente va diminuendo, tanto che negli ultimi tempi è nata anche una associazione di soggetti affetti: A.LI.S.A. che fornisce utili informazioni e strumenti a tale proposito.
Credo che questo sia un argomento di cui sentiremo parlare molto sia per i possibili sviluppi, sia perchè prevede l’impiego di cellule staminali, un patrimonio di cui siamo ricchi, che viene ancora poco utilizzato, ma in grande evoluzione nel mondo scientifico.

Dal sito di A.LI.SA
Dieta per il Lichen sclerosus
Lichen sclerosus (LS) è classificato come ‘malattia autoimmune’ e indipendentemente dal fatto che la classificazione si adatta, ha molto in comune con altre malattie di quel gruppo. Pertanto, le cose che possono aiutare altre diagnosi possono aiutare anche in caso di LS.
Si consideri una dieta anti-infiammatoria. Eliminare il glutine e i latticini dalla dieta quotidiana. Poi, cucinare tutto ciò che è ad alto contenuto di lectine, che sono molto infiammatorie, per almeno 20 minuti in una pentola a pressione per distruggere le lectine. (Patate, pomodori, melanzane, fagioli e piselli secchi, arachidi, soia).

Considerare gli integratori che hanno poteri anti-infiammatori, come l’olio di enotera, omega-3 o olio di fegato di merluzzo.

L’utilizzo topico di Estrace (per le donne) può ispessire la pelle in modo che si possa riparare agli eventuali danni del Clobesol. L’olio di Emu o l’olio di cocco biologico vergine possono aiutare ad idratare e ammorbidire la pelle.

Protandim è un integratore a base di erbe che combatte lo stress ossidativo degli oligodendrociti. Vi è evidenza che il LS sia collegato a stress ossidativo. Quindi, può aiutare il vostro corpo a combattere il LS.